giovedì 18 luglio 2013

Io non sono nervosa

Io non mi sveglio quasi mai di cattivo umore. Anche perché prima di capire chi sono, dove sono e cosa faccio di solito si è fatto mezzogiorno. Però nella prima ora dopo la sveglia c'è il pilota automatico che mi fa alzare, lavare, vestire, truccare, svegliare i pupi, urlare loro di alzarsi-lavarsi-vestirsi. Nel frattempo preparo la colazione, controllo gli zaini per la scuola o per il centro estivo, dirimo un paio di controversie mattutine tra i due, nutro la gatta, raccatto panni sparsi per casa urlando che non sono la serva di nessuno. Quando sono di corveé mattutina per accompagnarli punto la sveglia alle 06.15, li sveglio alle 06.45 e di solito per le 07.20 siamo fuori di casa. Meccanismo rodato, strampalato ma efficace.
Talvolta ho bisogno dell'auto e allora, anche se il marito è di turno pomeridiano, li accompagno comunquue io.
Emmemaxi mi dice, ogni sera, di puntare pure la sveglia più tardi, tanto con i bambini mi aiuta lui.
Anche lui ha un meccanismo rodato che lo porta inevitabilmente a fare tardi.
Questa mattina era una di quelle in cui avevo bisogno dell'auto.
Ho messo la sveglia alle 06.45, mi sono alzata e ho cominciato a prepararmi.
La teoria è che anche gli uomini si sarebbero dovuti alzare, far colazione e prepararsi.
Infatti ho sentito il consorte che chiamava la prole: bambini.... è ora!
E lo ha detto per diverse volte, fin quando, alle sette precise, l'ho sentito inveire Emmegrande, adesso basta! Ti ho detto di alzarti!
A quel punto ho capito che la tabella di marcia si era già inceppata. Sono uscita dal bagno in mutande e con il sapone sotto le ascelle strepitando che se il figliolo non si fosse alzato subito lo avrei fatto scendere dal letto a suon di scappellotti.
Il recalcitante pargolo ha raggiunto la cucina dove il marito aveva preparato la colazione, io ho terminato l'operazione lavaggio e cominciato quella vestizione.
Ero appena passata alla fase tre, quella del trucco, quando Emmegrande è piombato in bagno mostrandomi il dito anulare della mano sinistra con aria costernata.
Da classico maschio italico sta facendo delle piste allucinanti per un giradito, una di quelle cose che di solito si curano con un paio di accidenti e che lui pretende di guarire con bendaggi da mummia e pomate antibiotiche.
Devo mettere qualcosa su questo dito, mi fa un male terrrrrrribbbbbbbile! 
Urlo al marito di dare un'occhiata al dito malato, nel frattempo cerco di incipriarmi ma il marito, con la ciotola del caffellatte dinanzi e la tv sintonizzata su RaiNews 24 non da segni di aver inteso. Intanto il figlio sta mettendo a soqquadro il cassetto dei medicinali per cercare bende abbastanza lunghe per la medicazione.
Cazzoooooo!!!!!!!!! Ti avevo chiesto di dare un'occhiata, ma mi hai sentito?
Eh, credevo venisse in cucina a farsi vedere!
Comunque il dito viene incerottato, io mi trucco un occhio e nel frattempo, nel mare di nebbia che costituisce il mio campo visivo quando sono senza occhiali, vedo passare una strana figura imbacuccata.
Piove, ai ragazzini è stato detto di mettersi le giacche prima di uscire, ma Emmepiccola ha indossato pantaloni di felpa, giacchetto di pile ma, soprattutto, LA MAGLIETTA BELLA CHE DEVE INDOSSARE PER IL MATRIMONIO DEL CUGINO!!!!
Spogliati immediatamente!!!!!! E metti a posto quella roba!!!!!
Cazzo amore, al mattino sei sempre nervosa!

Ho il sacrosanto diritto di sentirmi incompresa, nevvero?

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