domenica 7 luglio 2013

Ogni promessa è un debito

I figli sono in pieno delirio rap-hop-hop-freestyle.
Tutto cominciò un paio d'anni orsono, con Emmegrande che scoprì Fabri Fibra e comiciò a viaggiare con l'emmepitre attaccato alle orecchie canticchiando incessantemente Rap Futiristico. Emmepiccola lo seguì a ruota.
Sono passati indenni attraverso le ondate di One Direction e Justin Bieber schifandoli anche un pochino, roba da ragazzini, tuonano dall'altezza dei loro undici e quasi sette anni. Loro sono uomini, non hanno tempo da perdere dietro a questi fenomeni commerciali creati a tavolino dalle case discografiche (Emmegrande dixit).
A primavera è arrivato il momento di Fedez, e da allora viaggiamo a ritmo di Faccio brutto (ho il ferro sotto la mia tuta da ginnastica - e rime taglienti come le posate in plastica) e Tutto il contrario (E non è vero che hanno ucciso Aldo Moro,aveva solo la camicia sporca di pomodoro) fino al delirio di Cigno nero, per la quale mi costringono a sostenere la parte di Francesca Michelin che flauta la lacrima che brucia il vento la consuma, il nero che mi sporca tanto poi si lava...
E va beh, sono tappe della crescita. Io all'età di Emmegrande impazzivo per Miguel Bosé che si affacciava alla ribalta in jeans aderenti, maglietta bianca e caschetto biondo cantando "Anna". In prima media presi ottimo in inglese perché avevo imparato a memoria tutte le sue canzoni: Anna! How hard is to love you, Anna, I'll never forget you... Quando ho scoperto che Bosé è omosessuale ho avuto un trauma retroattivo.
Un paio di mesi fa, i faccini teneramente imploranti, mi chiedono di promettere che quando Fedez fosse venuto a Torino io li avrei portati al concerto.
Ero stanca, distratta, indaffarata. Ho detto sì, purché avessero avuto buoni voti in pagella.
Mica lo immaginavo che c'era un concerto in programma il cinque luglio.
Le pagelle sono state più che buone, ligia alla promessa e vergognandomi un pochino sono andata al box office a comprare i biglietti. 
Emmemaxi è entrato immediatamente in mood uomo ansia: ai concerti dei rapper c'è pieno di tossici e delinquenti, Emmepiccola non ha ancora sette anni, è troppo presto per buttarlo nella bolgia. Si è calmato solo dopo che ha scoperto che la maggior parte dei fans di Fedez non ha ancora finito la terza media.
Infatti venerdì il pubblico era composto in buona parte da ragazzine appena uscite dalla scuola secondaria iin piena crisi ormonale e da un nutrito gruppo di scolari della quinta elementare, tra i quali i soci storici di mio figlio. Il resto erano genitori dall'aria perplessa che si spiavano ansiosamente con l'aria di chi vuol far capire che si è li esclusivamente per fare un favore alla prole, anche se quando il cantante si è presentato sul palco a torso nudo ho visto diverse paia di occhiali materni appannarsi improvvisamente.
Reduce dal concerto dei Muse ero preparata al peggio, ma devo dire che il ragazzino non ha dei brutti testi e che comunque sa come si tiene un palcoscenico. E poi a me l'hip hop piace non poco, ho una passione per gli Articolo 31 e per JAx dai tempi di Maria Maria. 
E comunque ne valeva la pena, anche solo per vedere queste facce così assurdamente felici:

quello sotto a Emmepiccola è Emmemaxi, assunto come piedistallo privilegiato per il pargoletto altrimenti sovrastato dal resto delle 5000 circa persone presenti.
 
Da qualche parte dovevano comunque cominciare, evidentemente sono bestiacce da concerti come mammà. D'ora in poi so chi portarmi dietro quando ci sono quelli che mi interessano.

1 commento:

  1. Mi sono cappottato a immaginarti cantare il pezzo della Michelin (alla prossima devi replicarmelo dal vivo, ti prego).

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