venerdì 19 luglio 2013

Ho un dubbio

Se io prendo un finanziamento e salto anche solo una rata me lo revocano immediatamente. Successivamente non riuscirò ad ottenerne un altro nemmeno se morissi di fame. Sono stata inadempiente e perdo un beneficio.
Se ho un'auto, una moto, un autocarro, un trabiccolo a motore qualsiasi e non pago il bollo prima mi invitano gentilmente a farlo, se non ottemperano parte un bel fermo amministrativo e col trabiccolo a motore posso farci una fioriera, perché se non saldo il debito non posso neppure venderlo. Sono stata inadempiente e perdo un beneficio.
Se mi chiamo Domenico Dolce o Stefano Gabbana e non pago le tasse non dovrei poter avere spazio all'Expo, sono stata inadempiente e perdo un beneficio.
E quelli si indignano.
E altri danno loro ragione.
Mi viene il dubbio che lo facciano perché si chiamano Dolce e Gabbana, si chiamassero Pulce e Poiana (cit.) nessuno prenderebbe le loro parti.
Ma loro si indignano.
Sticazzi.
Poi ci incazziamo con gli extracomunitari che "portano la delinquenza".
A quanto sembra mal tolleriamo la concorrenza, visto che noi la vogliamo pure esporre e esportare.

Ah sì. Quello che dicono di essere di sinistra hanno votato la fiducia ad Alfano. E sono gli stessi che hanno criticato coloro che hanno fatto finta di credere che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Son mica tanto diversi.

4 commenti:

  1. Non so tu, ma io inizio ad avere una nausea sempre più persistente e non credo di poterla addebitare alla gravidanza in corso... Ma se potessimo mandar loro un vaffa corale!

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  2. Pulce e poiana sono dei dilettanti. Pensa a cosa hann fatto i Ligresti, nella tua città. In America sarebbero stati messi in condizione di non nuocere (in gabbia) da diversi anni.
    Da noi hanno sfogliato la margherita, mentre nel frattempo le ruberie continuavano.

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  3. Di questa annosa vicenda condanno la reazione che Stefano Gabbana ha avuto rivolgendosi al Comune di Milano con il tweet "fate schifo" e continuando la sua battaglia a colpi di messaggi simili sfruttando soprattutto il suo status di celebrity. Fatto sta che da ieri i giornali di mezzo mondo non parlano d'altro (soprattutto perché è stato predisposta la chiusura dei negozi monomarca ecc).
    Personalmente penso che il marchio Dolce&Gabbana non debba essere danneggiato dalle vicissitudini giudiziarie di Stefano Gabbana e Domenico Dolce perché ciò arreca danni di immagine a un'azienda che dà lavoro a centinaia di italiani. Che i due stilisti paghino per i torti arrecati al Fisco (anche se ad oggi la situazione sembra ancora complicata http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-20/dolce-gabbana-contro-tutti-115030.shtml?uuid=AbM85tFI ) ma l'azienda andrebbe estromessa.
    Se vincessi un milione di euro non mi precipiterei subito in una boutique Dolce&Gabbana ma ammetto che, anche grazie a campagne pubblicitarie iconiche, il prestigio del brand contribuisce parecchio al buon nome del Made in Italy.

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  4. Abbiamo perso il senso della parola equità, che vale sia nel far rispettare le leggi nello stesso modo per tutti sia nel chiedere a persone ed aziende tasse adeguate.
    Mi chiedo come faremo ad uscire da questo circolo vizioso, francamente non lo so.

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