sabato 8 marzo 2014

Non sono come tu mi vuoi

Perché se sono bella sono stupida, se sono brutta sono fuori comunque da tutti i giochi.
Se sono intelligente sono stronza, se non lo sono abbastanza sono oca.
Se ho figli non sono più donna perché sono solo madre, se non ne ho pensi che sia donna a metà.
Se lavoro pensi che tolga del tempo alla famiglia, se non lo faccio mi reputi parassita della società o frustrata.
Se mi prendo il diritto di criticare mi appioppi l'etichetta di acida, altrimenti sono troppo remissiva.
Se parlo sono pettegola, se taccio acqua cheta.
Se vivo la mia sessualità come voglio sono troia, se pratico la castità sono frigida.
Se faccio carriera l'ho data sicuramente a qualcuno, se non la faccio è perché non ho le palle.
Se sono ministro è perché si è dato più valore al genere che al merito, se rimango nelle retrovie è perché non riesco a far valere la mia esperienza.
Se mi arrabbio è perché sono isterica o comunque non la do via abbastanza, se subisco è perché non ho carattere, tromba di più che vedrai ti farà bene.
Se pretendo che cazzo voglio? Se accetto perché non pretendo?
Se mi violentano me la sono cercata.
Se mi picchiano in fondo me lo merito.
Se non sono come le donne degli spot sono fuori mercato, fuori target, fuori statistica, fuori luogo.
No, non sarò mai come tu mi vuoi.
Perché nemmeno tu sai come mi vuoi, caro pensiero comune.
Ma io lo so come sono, sono comunque donna.
E fiera di esserlo, fiera di esprimerlo in ogni forma, con ogni mezzo a mia disposizione e andando oltre ogni luogo comune ma, soprattutto, trecentosessantacinque giorni l'anno.
Non solo oggi.
Se ti va bene è così, altrimenti peggio per te.

2 commenti:

  1. In questo momento un trentenne in pigiama sta applaudendo un rettangolo luminoso. E non c'è nessun programma di Simona Ventura in tv.

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