venerdì 20 dicembre 2013

Turbinio festivo

Il mese di dicembre si va dissolvendo in un turbinio di luci e fiocchi rossi, recite natalizie e traffico congestionato di macchine in cerca di parcheggio davanti ai negozi.
La colonna sonora si snoda in un ripetersi incessante delle stesse tre canzoni che già non sopporto più dall'otto dicembre,
Last Christmas;
Jingle bell rock;
All I want for Christmas.
Il punto vita si allarga pericolosamente, imbottito di cioccolatini, una fettina di panettone per festeggiare in ufficio, in classe, in palestra, un biocchierino per un brindisi tra colleghi.
I forconi hanno riaperto il banco al mercato, mica ti vuoi perdere le vendite natalizie. Ieri era prevista una manifestazione, vi hanno partecipato in 15. Per le rivendicazioni passare dopo l'Epifania.
Le vacanze scolastiche sono cominciate da cinque ore e mezza, da tre ore non vedo l'ora che finiscano.
Emmegrande ha un piede fuori uso, uno scontro in palestra con un compagno di classe gli ha garantito una bella slogatura e otto giorni di docca gessata, si spacchetterà il piede il giorno di Natale, insieme ai regali che ha chiesto.
Quest'anno niente giocattoli ma scarpe fighe, divisa e pallone da basket. E il piccolo gli è andato, ovviamente dietro, divisa da basket anche per lui ma nella letterina a Babbo Natale ha infilato, quasi vergognandosene, la richiesta di una macchinina.
Domani è ufficialmente inverno, ieri si è affacciata un po' di neve da noi. Sembra lo abbia fatto solo per provare il funzionamento dei motori, ha spruzzato di zucchero a velo i prati come se fossero pandori pronti da addentare.
Domani partiamo per il NBS, a fare il Natale in famiglia: previsti cinque giorni di incontri, auguri, brindisi e quant'altro che culmineranno nel celebre pranzo del 25 da mia madre. Il menù è stato deciso più o meno a Ognissanti, quest'anno prevede penne al ragù di pecora, specialità del paese di origine dei miei nonni. Non storcete il naso, le penne alla pecora della Zia Quicquia avrebbero resuscitato Lazzaro anche senza l'intermediazione di Gesù Cristo.
Io non sono molto natalizia, non ho mai fatta mia la storia che a Natale si è tutti più buoni, e la pace e l'amore e la gioia e le campane che suonano. Cioè, la pace e l'amore servono tutto l'anno, mica solo il 25 dicembre, non riesco ad essere più buona a Natale, non è che dopo 364 giorni di acidità io divento improvvisamente basica. E odio i Babbi Natale appesi ai balconi e gli alberi di design e last-christmas-I-gave-you-my-heart e gli sms di auguri tutti uguali inviati in serie, le renne ballerine e gli elfi tenerini.
Quindi non sono capace di fare auguri di circostanza.
A chi passa e legge auguro solo di fare le cose che ama con le persone che ama.
A chi non potrà farlo vada il mio augurio che le cose migliorino.

3 commenti:

  1. Mi hai appena fatto accorgere, con mia somma, immensa gioia, che quest'anno non ho avvistato nemmeno un babbonatalerampicante. Niente, zero. E non ho sentito nemmeno una volta giorgmàicol, ne' lui ne maràia.
    Oh, ma la ggggioia!
    Io sono in Germania, però, e questo Natale lo passo qua.
    Buone Feste a voi!

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  2. Direi che questi sono meravigliosi auguri di non-circostanza!
    Ricambio e vi auguro giorni sereni di amore e cibo :)

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  3. Ricambio gli auguri per giorni sereni :-)
    Elisa

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