martedì 11 giugno 2013

Il mondo in una stanza.

Entrano di corsa mentre sto aspettando il mio kebab arrotolato, con gli zaini sbatacchianti sulle spalle e la faccia felice dei ragazzini agli ultimi giorni di scuola.
Sono quattro e bellissimi, ognuno a modo proprio, alti e sottili: uno con la carnagione olivastra, gli occhi allungati e un ciuffo di capelli nerissimi che gli taglia in due la fronte, uno con i lineamenti cesellati e la cresta da mohicano, nero come la pece e con i modi da milord, uno con un ciuffo a spazzola alto sulla fronte, un po' più basso degli altri ma sembra una goccia di mercurio scappata da un termometro, l'ultimo ha un caschetto cortissimo da fraticello e gli occhi verdi. Saranno poco più grandi di mio figlio maggiore, prima media credo, ordinano kebab, patatine e cocacola, il milord chiede con sussiego una minerale.
Si siedono intorno a un tavolo e ridono di stupidaggini, di profie stronze e di compagne tettone. Poi arrivano i loro kebab.
Fraticello sentenzia che intorno a quel tavolo c'è tutto il mondo: il kebab che è arabo, un italiano, un americano, un africano - io non sono africano, sono italiano di origine somala, boja faus! Sbotta il Milord - e un asiatico.
Agli altri tre si accende un punto di domanda sulla testa, chi sarebbe l'asiatico?
- Scusa, chiede Fraticello rivolto verso Spazzolino, ma i tuoi da dove vengono?
- Dall'Albania!
- E l'Albania non è in Asia?
- Ma no! L'Albania sta sopra la Grecia!
- E la Grecia non è in Asia?
- Ma no! La Grecia gioca gli europei di calcio!
E con la chiusura di Milord proferita con aria di sufficienza che mette finalmente d'accordo tutti si avventano sui loro kebab e chi se ne frega più del resto del mondo.


P.s. Interrogato a tal proposito Emmegrande ammette di non sapere in che continente sia l'Albania e di fregarsene pure. E forse hanno ragione loro.
 

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