martedì 25 giugno 2013

Bassa stagione

La bassa stagione si stira come un gatto pigro dopo una dormita di tutto rispetto. L'aria del mattino è ancora frizzante e ti fa venir voglia di rintanarti sotto le coperte ancora cinque minuti, ma il cielo azzurro senza ombra di afa ti butta d'imperio giù dal materasso.
La Ridente Cittadina Costiera è veramente ridente, i negozianti riescono ad essere cortesi prima di inalberare la ghigna incazzosa che riservano ai turisti del pienone di ferragosto e pure la bagnina saluta con un mezzo sorriso i miei figli, con il caldo ricomincerà a sgridarli perché strillano mentre giocano a ping pong o a pallone.
Il cane da spiaggia c'è ancora, e non me l'aspettavo. Già la scorsa estata sembrava incredibilmente decrepito e si spostava da una pozzanghera d'ombra all'altra, adesso si sdraia al sole e quando, raramente, cambia posizione ho quasi l'impressione di sentire le sue vecchie giunture scricchiolare.
In bassa stagione la spiaggia è silenziosa, i pochi bagnanti parlano a voce bassa tra loro, timorosi di sovrastare il rumore della risacca. Persino Coccobbbello e Ciambelle-bomboloni-donuts sembrano sottotono, i loro richiami ai bambini - bimbi piangete che mamma ve lo compra - sono quasi sottovoce e ti viene voglia veramente di comprare il pezzo di cocco o il bombolone caldo.
L'altoparlante del bagno tace. Serba il fiato per il prossimo mese, quando a intervalli di pochi minuti gracchierà per avvertire che sta per cominciare la lezione di acquagymn, che gli animatori del babyclub aspettano in direzione i bambini del bagno pincopallo per giocare insieme, che al bagno pancopinco il piccolo con il costumino rosso aspetta i suoi genitori.
I mare è appannaggio di pochi coraggiosi che vengono da oltralpe o ancora più da est, che sfidano quella che a noi sembra acqua gelata facendosi forza con enormi bicchieroni di birra o caraffe di vino bianco locale.
I pescatori, che adesso riescono ancora ad acchiappare qualcosa di diverso da pesci asfittici e semi calpestati sono i padroni incontrastati degli scogli, senza doversi accapigliare con gli sciagurati della spiaggia libera.

La bassa stagione è il momento ideale per esporre ai primi raggi le ciccie bianche d'inverno, prima di risaltare come un dado di galak nel regno del cioccolato fondente, il sole non brucia e il vento aiuta a percorrere chilometri sulla riva deserta o quasi, senza dover farsi strada a gomitate e senza doversi prendere schizzi e pallonate, le onde basse lasciano il fresco sotto i piedi e senza parere si percorrono chilometri. Arriva soltanto il fiume a dirti che ti sei spinta troppo oltre e che è il momento di tornare indietro.

 Gli ambulanti si allenano per la stagione, ma anche loro sembrano non avere più di tanta fretta. Anzi, visto che la gente sulla spiaggia è poca magari si prendono mezza giornata di riposo e decidono di esporre la loro mercanzia sulla riva, che vuole si ferma ma oggi non si passa tra gli ombrelloni.

La bassa stagione vira bruscamente a metà mese, il primo fine settimana di vero caldo e di scuole chiuse, la riva improvvisamente si popola, i racchettoni ritmano dalla riva il trascorre della giornata dopo aver passato l'inverno nelle cantine delle seconde case, la bagnina comincia ad incazzarsi dietro ai ragazzini mentre i fratellini piccoli piangono e strepitano dietro al gelato, a un pannolino da cambiare, a un nonno che improvvisamente decide che il nipote non deve aver paura dell'acqua e tende tranelli a base di bagni inaspettati e indesidarati.
Gli ambulanti si susseguono a intervalli di cinque minuti, al ventesimo ti dimentichi di essere politically correct e non li sopporti veramente più, Coccobbello urla a pieni polmoni per farsi sentire da riva ai gazebo a ridosso della strada e tu decidi che ne hai abbastanza. L'alta stagione ti avrà ancora per qualche fine settimana d'agosto, i bambini al mare con i nonni e tu che farai la pendolare per dargli un bacio di sfuggita perché ti mancheranno da morire.
Ma per quest'anno avresti anche già dato.
E vorresti una bassa stagione eterna, per goderti le bellezze inaspettate di un angolo di mondo che credi di conoscere a memoria.
 

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