mercoledì 22 maggio 2013

Quando gli angeli tirano di brutto

Non mi sei mai sembrato un prete, ma proprio per niente. A pensarci bene i grandi preti non lo sembrano mai.
Tu con quei cappellacci, il mezzo toscano appeso al labbro e lo sguardo vispo sembravi più un contadino, uno di quelli tosti, di quelli che trovi nelle Case del Popolo dei paesi delle mie parti con il grondino di rosso davanti e il mazzo di carte da briscola.
Di quelli che quando glieli fai girare tirano qualche sacramento, come se litigassero con un amico.
Del resto ai buoni amici dai dello stronzo quando se lo meritano, e loro mica si offendono.
Adesso parte il giro dei titoli retorici:
è morto il prete comunista, il prete rosso, il prete anti-Berlusconi.
Chiacchere e carta stampata.
E' morto un grande, che come ogni contadino che si rispetti ha seminato tanto e tanto ha raccolto.
Che non si è fatto spaventare e non si è arreso davanti a bufere, grandine, tempeste e siccità.
Che non ha lasciato morire le piante stente, malnate, sfigate ma le ha seguite con più passione perché non seccassero soffocate da quelle più rigogliose e dalla gramigna.
A voler proprio essere ottimisti mi viene da pensare che te ne sia andato quando c'è stato un Papa che finalmente dice quello che dicevi tu:
la Chiesa per strada, tra gli ultimi, tra i diseredati. Non nei salotti; nelle cattedrali; nei sepolcri imbiancati:
Ti immagino con il tuo mezzo toscano lassù tra gli amici di una vita, che ti incazzi come una iena con quelli che non sei riuscito a salvare, magari qualche sganassone se lo prendono pure.
E le nubi grigie che coprono il cielo in questo momento voglio pensare che siano il fumo del tuo mezzo toscano.
Ciao Don Gallo.
Ci mancherai.

2 commenti:

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  2. I Grandi nella storia della Chiesa sono sempre stati personaggi di rottura.

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