giovedì 19 maggio 2016

In casa, dopo l'uragano.

E l'uragano di cui trattasi è scaturito dalla bella idea mia e di Emmemaxi di "sistemare casa".
Oddio, siamo sempre stati dell'idea che è la casa a dover fare il comodo di chi la abita e non il contrario, ma è anche vero che dopo 14 anni di coabitazione tutto sommato abbastanza civile il nostro appartamento cominciava a dare segni di cedimento non indifferente. Adesso che i ragazzi sono cresciutelli non avevamo nemmeno più la scusa "a cosa serve ritinteggiare le pareti se poi passano quei due con i pennarelli?".
Chiamare dei professionisti? Quando mai, quando in casa vivono due artisti dell'arrangiarsi?
Con il senno del poi sto tuonando il classico mai-più-nella-vita.
Sono passati 15 giorni, due settimane.
Ho la camera di un bellissimo rosa antico che fa pendant con le macchie sul pavimento del balcone, l'ingresso che sembra scampato a Katrina per puro miracolo, quattro porte interne candide e le altre due che sono in trepida attesa che il marito finisca di consegnare le tessere elettorali per le amministrative di giugno per poter avere il loro trattamento estetico, la gatta destabilizzata che caga per protesta sul balcone dei ragazzi e il mal di schiena più feroce degli ultimi venti anni.
Il lato positivo è che ho approfittato della situazione per far pulizia delle cose che non servono più.- Anche di qualcuna che serviva ancora, a dire il vero. Ieri ho recitato il requiem per un bellissimo vaso di cristallo regalo di amici che ha avuto la belluina idea di infilarsi proprio nell'unico scatolone che mi è scivolato di mano. Il pezzo più grande che ho recuperato aveva le dimensioni di una moneta da un centesimo di euro.
Ma sono spariti fascicoli di dispense di cucina che non avevo mai preso in mano dopo la prima scorsa veloce, un video lettore VHS che mio marito ha sostenuto per anni che prima o poi sarebbe riuscito a far riprendere a funzionare, i regali della prima fidanzata di mio figlio maggiore, con la quale ha vissuto una tormentata storia d'amore dai 7 ai 10 anni finita malissimo e pure il terrificante scalda bicchieri da cognac che qualche buontempone ha ritenuto fosse un'idea originale da regalarci per il matrimonio. Avevamo fatto la lista di nozze in agenzia di viaggi, per dire.
E sta prendendo la via della discarica, partirà appena quello delle tessere elettorali porterà giù per le scale quei due pesantissimi sacchi in cui è finito, anche il contenuto della misteriosa botola del soppalco sopra il quale dorme Emmegrande. Questa, teoricamente, avrebbe dovuto contenere solo una scatola di foto e alcuni giochi di società, solo ieri e dopo anni ho scoperto che era stata eletta rifugio di tutto ciò che mio figlio faceva sparire quando io gli urlavo contro "metti in ordine quel casino che c'è sulla tua scrivania".
Ho trovato le tabelline del 4 e del 5 che stavamo cercando dal 2011, lo spartito de "Il gatto e la volpe" disperso in prima media, circa 250 pezzi di puzzle scompagnati e la collezione quasi completa delle figurine di serie A del campionato 2009/2010.
Per misteriosi motivi sono sparite due scarpe. Non un paio di scarpe, due scarpe.
Se qualcuno individuasse un polacchino blu scamosciato numero 42 e una sneaker di pelle bianca numero 35 mi scriva nei commenti.
Tutto questo per dire che sì, VOLEVO VERAMENTE riprendere a scrivere qualcosa di profondo e poetico, e appena mi ripiglio da questo caso torno, neh...
Guardate che torno!!!
Se sopravvivo.

2 commenti:

  1. Che ricordi nel leggerti! Fatto tutto questo durante il trasloco qualche anno fa, buttai via il mondo, troppo conservatori eravamo, comunque la storia delle due paia di scarpe spaiate è momentaneamente avvolta nel mistero oppure hai risolto?

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