La bassa stagione si stira come un gatto pigro dopo una dormita di tutto rispetto. L'aria del mattino è ancora frizzante e ti fa venir voglia di rintanarti sotto le coperte ancora cinque minuti, ma il cielo azzurro senza ombra di afa ti butta d'imperio giù dal materasso.
La Ridente Cittadina Costiera è veramente ridente, i negozianti riescono ad essere cortesi prima di inalberare la ghigna incazzosa che riservano ai turisti del pienone di ferragosto e pure la bagnina saluta con un mezzo sorriso i miei figli, con il caldo ricomincerà a sgridarli perché strillano mentre giocano a ping pong o a pallone.
Il cane da spiaggia c'è ancora, e non me l'aspettavo. Già la scorsa estata sembrava incredibilmente decrepito e si spostava da una pozzanghera d'ombra all'altra, adesso si sdraia al sole e quando, raramente, cambia posizione ho quasi l'impressione di sentire le sue vecchie giunture scricchiolare.
In bassa stagione la spiaggia è silenziosa, i pochi bagnanti parlano a voce bassa tra loro, timorosi di sovrastare il rumore della risacca. Persino Coccobbbello e Ciambelle-bomboloni-donuts sembrano sottotono, i loro richiami ai bambini - bimbi piangete che mamma ve lo compra - sono quasi sottovoce e ti viene voglia veramente di comprare il pezzo di cocco o il bombolone caldo.
L'altoparlante del bagno tace. Serba il fiato per il prossimo mese, quando a intervalli di pochi minuti gracchierà per avvertire che sta per cominciare la lezione di acquagymn, che gli animatori del babyclub aspettano in direzione i bambini del bagno pincopallo per giocare insieme, che al bagno pancopinco il piccolo con il costumino rosso aspetta i suoi genitori.
I mare è appannaggio di pochi coraggiosi che vengono da oltralpe o ancora più da est, che sfidano quella che a noi sembra acqua gelata facendosi forza con enormi bicchieroni di birra o caraffe di vino bianco locale.
I pescatori, che adesso riescono ancora ad acchiappare qualcosa di diverso da pesci asfittici e semi calpestati sono i padroni incontrastati degli scogli, senza doversi accapigliare con gli sciagurati della spiaggia libera.
La bassa stagione è il momento ideale per esporre ai primi raggi le ciccie bianche d'inverno, prima di risaltare come un dado di galak nel regno del cioccolato fondente, il sole non brucia e il vento aiuta a percorrere chilometri sulla riva deserta o quasi, senza dover farsi strada a gomitate e senza doversi prendere schizzi e pallonate, le onde basse lasciano il fresco sotto i piedi e senza parere si percorrono chilometri. Arriva soltanto il fiume a dirti che ti sei spinta troppo oltre e che è il momento di tornare indietro.
Gli ambulanti si allenano per la stagione, ma anche loro sembrano non avere più di tanta fretta. Anzi, visto che la gente sulla spiaggia è poca magari si prendono mezza giornata di riposo e decidono di esporre la loro mercanzia sulla riva, che vuole si ferma ma oggi non si passa tra gli ombrelloni.
La bassa stagione vira bruscamente a metà mese, il primo fine settimana di vero caldo e di scuole chiuse, la riva improvvisamente si popola, i racchettoni ritmano dalla riva il trascorre della giornata dopo aver passato l'inverno nelle cantine delle seconde case, la bagnina comincia ad incazzarsi dietro ai ragazzini mentre i fratellini piccoli piangono e strepitano dietro al gelato, a un pannolino da cambiare, a un nonno che improvvisamente decide che il nipote non deve aver paura dell'acqua e tende tranelli a base di bagni inaspettati e indesidarati.
Gli ambulanti si susseguono a intervalli di cinque minuti, al ventesimo ti dimentichi di essere politically correct e non li sopporti veramente più, Coccobbello urla a pieni polmoni per farsi sentire da riva ai gazebo a ridosso della strada e tu decidi che ne hai abbastanza. L'alta stagione ti avrà ancora per qualche fine settimana d'agosto, i bambini al mare con i nonni e tu che farai la pendolare per dargli un bacio di sfuggita perché ti mancheranno da morire.
Ma per quest'anno avresti anche già dato.
E vorresti una bassa stagione eterna, per goderti le bellezze inaspettate di un angolo di mondo che credi di conoscere a memoria.
La Ridente Cittadina Costiera è veramente ridente, i negozianti riescono ad essere cortesi prima di inalberare la ghigna incazzosa che riservano ai turisti del pienone di ferragosto e pure la bagnina saluta con un mezzo sorriso i miei figli, con il caldo ricomincerà a sgridarli perché strillano mentre giocano a ping pong o a pallone.
Il cane da spiaggia c'è ancora, e non me l'aspettavo. Già la scorsa estata sembrava incredibilmente decrepito e si spostava da una pozzanghera d'ombra all'altra, adesso si sdraia al sole e quando, raramente, cambia posizione ho quasi l'impressione di sentire le sue vecchie giunture scricchiolare.
In bassa stagione la spiaggia è silenziosa, i pochi bagnanti parlano a voce bassa tra loro, timorosi di sovrastare il rumore della risacca. Persino Coccobbbello e Ciambelle-bomboloni-donuts sembrano sottotono, i loro richiami ai bambini - bimbi piangete che mamma ve lo compra - sono quasi sottovoce e ti viene voglia veramente di comprare il pezzo di cocco o il bombolone caldo.
L'altoparlante del bagno tace. Serba il fiato per il prossimo mese, quando a intervalli di pochi minuti gracchierà per avvertire che sta per cominciare la lezione di acquagymn, che gli animatori del babyclub aspettano in direzione i bambini del bagno pincopallo per giocare insieme, che al bagno pancopinco il piccolo con il costumino rosso aspetta i suoi genitori.
I mare è appannaggio di pochi coraggiosi che vengono da oltralpe o ancora più da est, che sfidano quella che a noi sembra acqua gelata facendosi forza con enormi bicchieroni di birra o caraffe di vino bianco locale.
I pescatori, che adesso riescono ancora ad acchiappare qualcosa di diverso da pesci asfittici e semi calpestati sono i padroni incontrastati degli scogli, senza doversi accapigliare con gli sciagurati della spiaggia libera.
Gli ambulanti si allenano per la stagione, ma anche loro sembrano non avere più di tanta fretta. Anzi, visto che la gente sulla spiaggia è poca magari si prendono mezza giornata di riposo e decidono di esporre la loro mercanzia sulla riva, che vuole si ferma ma oggi non si passa tra gli ombrelloni.
La bassa stagione vira bruscamente a metà mese, il primo fine settimana di vero caldo e di scuole chiuse, la riva improvvisamente si popola, i racchettoni ritmano dalla riva il trascorre della giornata dopo aver passato l'inverno nelle cantine delle seconde case, la bagnina comincia ad incazzarsi dietro ai ragazzini mentre i fratellini piccoli piangono e strepitano dietro al gelato, a un pannolino da cambiare, a un nonno che improvvisamente decide che il nipote non deve aver paura dell'acqua e tende tranelli a base di bagni inaspettati e indesidarati.
Gli ambulanti si susseguono a intervalli di cinque minuti, al ventesimo ti dimentichi di essere politically correct e non li sopporti veramente più, Coccobbello urla a pieni polmoni per farsi sentire da riva ai gazebo a ridosso della strada e tu decidi che ne hai abbastanza. L'alta stagione ti avrà ancora per qualche fine settimana d'agosto, i bambini al mare con i nonni e tu che farai la pendolare per dargli un bacio di sfuggita perché ti mancheranno da morire.
Ma per quest'anno avresti anche già dato.
E vorresti una bassa stagione eterna, per goderti le bellezze inaspettate di un angolo di mondo che credi di conoscere a memoria.
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