Prima di uscire di casa me ne sono infilata in borsa un pacchetto, perché ero profondamente convinta che mi sarebbero serviti.
Insomma, ultimamente ho la lacrima parecchio facile.
E invece la seconda seduta dalla psico è finita che stavo ridendo.
Di me.
Della mia sprovvedutezza, della mia assoluta incongruenza, della mia doppia, tripla, quadrupla personalità.
Insomma, qualcuno troverebbe vantaggioso il sapersi comportare di conseguenza alle situazioni.
Io no, non più.
Non voglio più essere una e trina, voglio essere una e basta.
E quindi basta fare la spavalda quando l'unica cosa di cui avrei bisogno sarebbe un bagno per non cagarmi sotto, basta sforzarsi di sorridere a qualcuno quando lo stenderei volentieri a papagni sul muso, basta far finta di accettare situazioni che non sono in grado di sopportare.
Devo imparare a contare.
E prima che di contare su me stessa devo imparare proprio le cifre e i numeri.
Conta.
Fino a cento, mille, diecimila fino a che non avrai capito che ogni azione comporta una conseguenza e una reazione.
Basta cercare scappatoie, stanze nascoste ed escamotage.
E basta anche con la convinzione che il mondo sia pieno di cattivi. Oddio, indubbiamente ce ne sono e non pochi. Ma mica tutti ce l'hanno con me. Credo.
Ho dei doveri e per primo quello verso la mia famiglia, verso i miei figli che non sono loro che mi hanno chiesto di venire al mondo, ma li ho cercati e voluti disperatamente e hanno il diritto di avere un esempio e una guida. Verso mio marito che mi culla e mi coccola come fossi una cosa preziosa, che io gli dico che sono il peggior affare che abbia fatto nella sua vita ma lui continua a negare e questo mi da da pensare che ci creda veramente.
Ho dei doveri verso il mondo, che girerebbe benissimo anche senza di me ma ormai ci sono.
E quando sarà il mio momento di sparire vorrei farlo lasciando una scia luminosa come un fuoco di artificio, non uno sbuffo e il cattivo odore di una scoreggia travestita.
Mondo, sto per riaffrontarti. E con i fazzoletti di carta. Non per le lacrime ma non vorrei che, al momento di trovare quel famoso cesso di cui sopra fosse finita la carta igienica.
Insomma, ultimamente ho la lacrima parecchio facile.
E invece la seconda seduta dalla psico è finita che stavo ridendo.
Di me.
Della mia sprovvedutezza, della mia assoluta incongruenza, della mia doppia, tripla, quadrupla personalità.
Insomma, qualcuno troverebbe vantaggioso il sapersi comportare di conseguenza alle situazioni.
Io no, non più.
Non voglio più essere una e trina, voglio essere una e basta.
E quindi basta fare la spavalda quando l'unica cosa di cui avrei bisogno sarebbe un bagno per non cagarmi sotto, basta sforzarsi di sorridere a qualcuno quando lo stenderei volentieri a papagni sul muso, basta far finta di accettare situazioni che non sono in grado di sopportare.
Devo imparare a contare.
E prima che di contare su me stessa devo imparare proprio le cifre e i numeri.
Conta.
Fino a cento, mille, diecimila fino a che non avrai capito che ogni azione comporta una conseguenza e una reazione.
Basta cercare scappatoie, stanze nascoste ed escamotage.
E basta anche con la convinzione che il mondo sia pieno di cattivi. Oddio, indubbiamente ce ne sono e non pochi. Ma mica tutti ce l'hanno con me. Credo.
Ho dei doveri e per primo quello verso la mia famiglia, verso i miei figli che non sono loro che mi hanno chiesto di venire al mondo, ma li ho cercati e voluti disperatamente e hanno il diritto di avere un esempio e una guida. Verso mio marito che mi culla e mi coccola come fossi una cosa preziosa, che io gli dico che sono il peggior affare che abbia fatto nella sua vita ma lui continua a negare e questo mi da da pensare che ci creda veramente.
Ho dei doveri verso il mondo, che girerebbe benissimo anche senza di me ma ormai ci sono.
E quando sarà il mio momento di sparire vorrei farlo lasciando una scia luminosa come un fuoco di artificio, non uno sbuffo e il cattivo odore di una scoreggia travestita.
Mondo, sto per riaffrontarti. E con i fazzoletti di carta. Non per le lacrime ma non vorrei che, al momento di trovare quel famoso cesso di cui sopra fosse finita la carta igienica.
Cazzo, non mi dire che sei tu, la Stregatta.
RispondiEliminaMaremma maiala.
Paolino Pap.
No, continuo ad essere la sbullonata nel paese delle meraviglie. Ho incontrato la regina di cuori ma sono abbastanza intenzionata a non cederle la mia testa.
EliminaAle io invece incontro sempre Grimilde, che ho 42 anni e sarei un po'datata come Biancaneve!
RispondiEliminaGrande, Ale, lo sei sempre stata.
RispondiEliminaSe adesso mi diventi così saggia, chi ti può fermare?
a me la tua scoreggia travestita piace :)
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