E perdona se ti do del tu, ma fai finta che ti parli una nipote un po' ribelle.
Al primo impatto mi sei stato simpatico. E poi parli come lo Zio Artista, che ha vissuto in Argentina tanti di quegli anni che ha perso del tutto l'accento piemontese in favore di quello castigliano.
Non avevi ori addosso, eri un po' impacciato e con un sorriso umano. Sembri proprio una brava persona. E' vero che ci sono in giro voci e scritti che parlano di tue collaborazioni poco cristiane con il regime militare, ma con quella faccia che porti in giro ti concedo il beneficio del dubbio.
Aspetto di ascoltare cosa dirai.
Aspetto di vedere cosa farai.
Aspetto di verificare se seguirai la via indicata dal grande Santo di cui per primo hai scelto il nome.
Perché oggi, nella tua prima omelia, hai parlato di movimento, di una chiesa costruita con pietre che devono essere umane. Non so, forse hai capito che è la Chiesa che deve andare tra la gente, non costringere la gente a seguirla.
Aspetto, e spero.
Perché abbiamo bisogno di comprensione, di perdono, di tolleranza, di un forse stupido e banale "volemose bene".
Chiunque siamo.
Chiunque amiamo.
Comunque si chiami il Dio che preghiamo (io lo chiamo Quèlo, sono convinta che non se ne abbia a male).
Qualunque preghiera recitiamo, purché non parli di odio, guerra, e distruzione.
Abbiamo bisogno di buffetti e non di sberle sul muso.
Che di sberle ce ne tira già tante la vita, per chi si concede il lusso di credere lasciaci sperare che l'aldilà sia un filino più dolce per tutti.
Perché secondo me non esiste altro peccato che quello dell'odio. Chiunque lo commetta, anche se lo professa in nome di Dio.
Buon lavoro Francesco.
Mo' so' c###i.
Al primo impatto mi sei stato simpatico. E poi parli come lo Zio Artista, che ha vissuto in Argentina tanti di quegli anni che ha perso del tutto l'accento piemontese in favore di quello castigliano.
Non avevi ori addosso, eri un po' impacciato e con un sorriso umano. Sembri proprio una brava persona. E' vero che ci sono in giro voci e scritti che parlano di tue collaborazioni poco cristiane con il regime militare, ma con quella faccia che porti in giro ti concedo il beneficio del dubbio.
Aspetto di ascoltare cosa dirai.
Aspetto di vedere cosa farai.
Aspetto di verificare se seguirai la via indicata dal grande Santo di cui per primo hai scelto il nome.
Perché oggi, nella tua prima omelia, hai parlato di movimento, di una chiesa costruita con pietre che devono essere umane. Non so, forse hai capito che è la Chiesa che deve andare tra la gente, non costringere la gente a seguirla.
Aspetto, e spero.
Perché abbiamo bisogno di comprensione, di perdono, di tolleranza, di un forse stupido e banale "volemose bene".
Chiunque siamo.
Chiunque amiamo.
Comunque si chiami il Dio che preghiamo (io lo chiamo Quèlo, sono convinta che non se ne abbia a male).
Qualunque preghiera recitiamo, purché non parli di odio, guerra, e distruzione.
Abbiamo bisogno di buffetti e non di sberle sul muso.
Che di sberle ce ne tira già tante la vita, per chi si concede il lusso di credere lasciaci sperare che l'aldilà sia un filino più dolce per tutti.
Perché secondo me non esiste altro peccato che quello dell'odio. Chiunque lo commetta, anche se lo professa in nome di Dio.
Buon lavoro Francesco.
Mo' so' c###i.
Potrei dirti una cosa banalissima, tipo bellissimo post.
RispondiEliminaCome te ci spero, che "Quelo" questa volta abbia individuato la persona giusta.
Che poi, la Chiesa non potrà cambiare il suo modus pensandi.
Ma che almeno ci provi a non rompere troppo le palle allo Stato Civile.
Vedremo se Francesco farà il suo mestiere che è quello di Vescovo di anime.
Ripeto: ci spero.
Bacio
Da te nevica e da me piove e c'è un tempo da ciofeca.
RispondiEliminaPertanto quella matta della Mari ha aperto un nuovo blog.
Bacio
http://ilmondointornoamari.blogspot.it/
Ale in realtà passo solo per un saluto.
RispondiEliminaSappi che anche se non intervengo ti leggo sempre.
Abbraccio grande grande
veru