Mi hanno tolto un neo dalla caviglia destra. In poche parole una cretinata, nei fatti due punti di sutura nel punto in cui si piega il piede e due settimane agli arresti domiciliari: niente scarpe, niente collant, niente guida e poche camminate per evitare che la ferita si infiammi e si trasformi in una tendinite.
E io mi annoio, che la vita della casalinga non fa per me.
Mi alzo comunque presto perché i bambini vanno a scuola, prima delle nove ho già sistemato casa - mai stata così pulita e ordinata, manco sembra più casa mia! - e per il resto della mattinata ciondolo tra cretinate televisive e lavoretti vari che avevo lasciato sospesi da anni.
Ma due settimane sono lunghe.
Poi Emmemaxi va a fare la spesa e compra una tonnellata di clementine, dimenticandosi che ne avevamo almeno un paio di chili dalla settimana scorsa.
Il frigo è invaso da palline arancioni che rischiano di fare una brutta fine, visto che sono praticamente l'unica che le mangia: al marito sono vietate perché iperglicemiche e i figlioli vanno il sollucchero per loro la prima settimana e poi devono essere inseguiti perché ne mangino almeno una.
Allora, visto che ho tempo e una forma di pane appena sfornata (pane buono, sciapo, fatto con le mie manine e la pasta acida, roba che Banderas deve andare a nascondersi con la sua cavolo di gallina e il suo pane di gommapiuma) decido di trasformarli in marmellata.
E io mi annoio, che la vita della casalinga non fa per me.
Mi alzo comunque presto perché i bambini vanno a scuola, prima delle nove ho già sistemato casa - mai stata così pulita e ordinata, manco sembra più casa mia! - e per il resto della mattinata ciondolo tra cretinate televisive e lavoretti vari che avevo lasciato sospesi da anni.
Ma due settimane sono lunghe.
Poi Emmemaxi va a fare la spesa e compra una tonnellata di clementine, dimenticandosi che ne avevamo almeno un paio di chili dalla settimana scorsa.
Il frigo è invaso da palline arancioni che rischiano di fare una brutta fine, visto che sono praticamente l'unica che le mangia: al marito sono vietate perché iperglicemiche e i figlioli vanno il sollucchero per loro la prima settimana e poi devono essere inseguiti perché ne mangino almeno una.
Allora, visto che ho tempo e una forma di pane appena sfornata (pane buono, sciapo, fatto con le mie manine e la pasta acida, roba che Banderas deve andare a nascondersi con la sua cavolo di gallina e il suo pane di gommapiuma) decido di trasformarli in marmellata.
La marmellata Sbullonata
Prendete i clementini, toglietegli il residuo di picciolo verde e pesateli. Annotatevi il peso da qualche parte, altrimenti ve lo dimenticate. Lavateli bene e metteteli in una pentola capiente coperti d'acqua, fate bollire e, all'apparizione delle prime bolle abbassate la fiamma al minimo e lasciateli sul fuoco per 45 minuti. Scolateli bene e metteteli su un panno, dove li dimenticherete per due ore.
Trascorse le due ore divideteli in 4 ed eliminate i semini. Perché i clementini, checché ne dica il fruttivendolo che ve li ha venduti, hanno sempre qualche semino malefico e amarissimo.
Metteteli in un mixer o in un frullatore e riduceteli in poltiglia, non troppo fine che qualche pezzetto sotto i denti ci vuole.
Adesso prendete il bigliettino dove avete annotato il peso iniziale, ve lo avevo detto che vi sarebbe servito. Vi serve la sua metà in zucchero: se i clementini iniziali erano un chilo ve ne serve mezzo, se erano tre etti ve ne servono centocinquanta grammi. Ma fare la marmellata con tre etti di clementini non ha senso nemmeno se siete Barbie.
Mescolate bene e aggiungete un bicchiere d'acqua, rimettete sul fuoco bassissimo per un po' meno di un'ora. La marmellata è pronta quando ne versate un cucchiaino su un piattino e quella resta lì senza smuoversi nemmeno se ballate il chachacha con il piattino in mano.
Versate ancora bollente nei vasetti di vetro e chiudete bene il tappo, poi mettete i vasetti a testa in giù finché non sono freddi. Quando li girerete e premerete sul tappo quello farà clak e sigillerà il contenuto perché non si deteriori.
Quella che rimane attacata al fondo della pentola mica si butta, la si spalma sul cantuccio del pane buono (mica quello di gommapiuma) e la si mangia immediatamente.
Se non torno al lavoro ingrasso di venti chili.
Ma quindi senza Fruttapec (pectina) per renderla più gelatinosa?
RispondiEliminaComunque ci provo anche io...
P.S. Dopo questa e le tortine di mele potresti anche considerare l'idea di aprire un blog di cucina... ;)
Niente pectina, i clementini ne hanno abbastanza per conto loro. E comunque non sono abbastanza masterscièf per aprire un blog di cucina. Vedessi i casini che combino capiresti.
Eliminaciao sono Elena, la tua ricetta sembra molto interessante, ma la buccia? si tiene o si butta via? scusa, ma le marmellate non sono il mio forte!
RispondiEliminaSi tiene. E' la parte migliore!
Eliminaok, grazie. elena
EliminaSbullo, anche tu con le ricette?
RispondiEliminaSei finita proprio male, ragazza mia.
Peggio ancora di Alan Sorrenti alle sagre di paese.
D' accordo, prima o poi finirò in qualche forno con un' arancia ficcata nel culo: ma tutto sommato sarà una fine più dignitosa.
Ti manderò una cartolina dall'inferno.
Poi, magari, spediscila dal Fiorini: ma non aspettarti di vincere l' Oro.
Per quanto riguarda la marmellata di arance conservala: prima o poi il Bianchini ci farà un post.
“Meglio i marroni in marmellata o la marmellata di marroni ?”
Ciao bèla gioia.
Paolino Pap.
p.s Guarda che quando torno nel gruppo Vanity riorganizzo la gara prova costume.
Non ingrassare troppo.
Papero, quindi ti aspettiamo per primavera!! ;)
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